Fichte nasce in una famiglia povera della Prussia nel 1762, da genitori contadini, tuttavia, la sua predisposizione e amore per lo studio lo portano a proseguire la carriera scolastica. Aiutato da un signore benestante del suo villaggio, frequenta prima il collegio di Pforta e poi la facoltà di teologia delle università di Jena e di Lipsia. L’io creatore Il suo pensiero è dapprima influenzato dalle opere kantiane, particolarmente dalla critica della ragion pratica, di cui è talmente affascinato da recarsi da Kant in persona e fargli leggere personalmente il suo primo manoscritto “Saggio di critica di ogni rivelazione”. Fichte, tuttavia, segna il proprio distacco da Kant nel modo in cui risolse il problema del noumeno, Kant aveva infatti evidenziato come non potesse esistere, e fosse impensabile, “una realtà in sé”, esterna alla conoscenza del soggetto. Fu dunque Fichte il primo a criticare l’io kantiano, questo era un io finito, limitato nel suo agire dal noumeno, una realtà a lui es