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Visualizzazione dei post da ottobre, 2022

La dialettica servo padrone

La dialettica servo padrone è una delle tematiche più celebri della Fenomenologia dello Spirito di Hegel.   Ogni coscienza, che ha preso coscienza di sé ed è dunque autocoscienza, vuole porsi come unica ed orientare a se stessa tutta la realtà. Tuttavia, tale desiderio di indipendenza non è solo di un’autocoscienza poiché essa vive accanto ad altre, ed ognuna ritiene di essere l’unica realmente essenziale. Da questo nasce lo scontro tra le autocoscienze, per ottenere che tutto sia in funzione di sé. Quella vincitrice di questa lotta, non elimina quella sconfitta in modo tale che essa riconosca la superiorità della vincitrice e sia costretta a porsi al suo servizio. L’autocoscienza vincitrice assume il ruolo di padrona, quella sconfitto di serva. Il servo, lavorando per il padrone, prende coscienza di sé, ovvero comprende come il suo ruolo sia fondamentale per la sopravvivenza del padrone. Egli infatti, non conosce più direttamente le cose, ma solo attraverso il ruolo del servo. Il serv

Hegel

George Wilhelm Friedrich Hegel nasce a Stoccarda nel 1770, in una famiglia benestante e conformista. La sua adolescenza non appare come caratterizzata da eventi importanti, egli condusse una vita agiata e di stampo borghese.  Seguì i corsi di filosofia e teologia all’Università di Tubinga e terminati gli studi, divenne precettore. Dopo la morte del padre, ereditò una grande somma di denaro che gli permise di stabilirsi a Jena, dove divenne docente e redattore capo di un giornale. Nei suoi ultimi anni di vita, egli divenne direttore del ginnasio di Norimberga, professore di filosofia presso Heidelberg ed infine, presso l’Università di Berlino, dove raggiunse il suo maggior successo e dove morì, nel 1831. La Fenomenologia dello Spirito  La sua opera più famosa, “La Fenomenologia dello spirito”, può essere interpretata come un romanzo, in cui il protagonista è lo spirito, che dopo aver affrontato difficili vicende ed ostacoli, giunge alla consapevolezza di essere tutta la realtà. Lo spiri

Schelling

Schelling è una figura sbiadita della filosofia, offuscato da Fichte e da Hegel, il cui singolare contributo alla filosofia naturalista é degno di essere ricordato. È con questa concezione che egli può essere ritenuto, oltre che filosofo idealista insieme ai due precedentemente citati, anche un filosofo romantico, tale da definire la sua opera come il confine tra idealismo e romanticismo.  Alcuni elementi del romanticismo che possono essergli ricondotti e che lo accomunano agli altri filosofi romantici sono: la valorizzazione dell’emotività e del sentimento , affiancata o opposta alla ragione l’importanza dell’interiorità , dell’individualità e del genio creativo la passione per l’infinito una forma di panteismo , concezione in cui Dio è l’universo nella sua totalità la concezione della natura come totalità animata , un grande organismo in cui le parti sono orientate al tutto Filosofo della natura La natura è dunque il principale argomento della filosofia di Schelling, che egli intend